Le bombe più potenti della storia

Armi nucleari, test chimici, armi di distruzione di massa, progresso tecnologico ma non esattamente morale, se nel 2021 ancora si sperimenta, si testa e si fa in modo spesso di creare ordigni sempre più potenti per sterminare il maggior numero di persone possibili nel minor tempo possibile.

Non si tratta certo di esplosioni come quelle che avvengono in ambito industriale, che possono essere messe in sicurezza tramite il filtraggio delle sostanze pericolose tramite appositi filtri inox come quelli di produzione Copor. Non c’è infatti nient’altro nemmeno di lontanamente equiparabile alla potenza distruttiva delle armi nucleari, che dal loro primo utilizzo nei tristi e celeberrimi episodi della Seconda Guerra Mondiale, si sono fatte ancora più potenti, grazie all’avanzamento tecnologico e grazie agli investimenti degli stati per idearne sempre di più pericolose. Per dare un’idea, si è passati dai 20 kilotoni liberati dalle armi nucleari della metà degli anni 40, per arrivare ai 10 megatoni di soli 20 anni dopo. Si tratta di una potenza esplosiva di ben 500 volte superiore della prima bomba atomica.

Le esplosioni di ordigni di questo tipo si sono susseguiti continuamente nel corso della storia, fortunatamente quasi sempre con finalità di test, ovvero per testare la potenza degli ordigni a disposizione dell’esercito di uno stato. Questi test nucleari tuttavia, hanno avuto anche uno scopo ben più importante, ovvero quello di dimostrare la propria potenza agli altri.

Sia quale che sia la finalità di questi test nucleari, ne sono avvenuti a volontà, in tutti gli angoli del mondo, da parte di tutte le varie potenze nucleari mondiali. Al punto che è possibile stilare una classifica di quelle che sono state le esplosioni nucleari più importanti registrate. Eccone un breve resoconto, per chi si voglia rendere conto di cosa rischieremmo se a qualcuno dei nostri carissimi capi di stato venisse in mente la brillante idea di reiniziare a giocare con le bombe atomiche al giorno d’oggi.

Ivymike

Trattasi della prima bomba H della storia. Venne fatta esplodere come test nel novembre del 1952 nei pressi dell’isola di Elugelab, che venne rasa al suolo dalla potenza distruttiva della bomba.

L’energia liberata dall’ordigno a idrogeno fun in grado di generare un’energia di circa 12 megatoni. Si tratta di una potenza 1000 volte maggiore di quella di Hiroshima.

Operazione Castle: Castle Romeo

Una serie di detonazioni nucleari ad opera degli Stati uniti d’America svoltisi ad Enewetak e Bikini nel maggio del 1954. Romeo è il nome dell’esperimento che coinvolse uno degli ordigni più potenti della serie, che rilasciò una potenza molto più grande di quanto ci si aspettava, circa 11 megatoni.

Operazione Castle: Castle Yankee

Sempre all’interno dell’operazione Castle, molto più potente ma non ancora il primo, vi è l’ordigno fatto esplodere all’interno nel protocollo di nome Yankee. Un’esplosione talmente potente che i detriti generati da essa raggiunsero una distanza di oltre 10mila chilometri.

Operazione Castle: Castle Bravo

La più potente della serie, liberò un’energia di circa 15 megatoni. Un’esplosione tanto potente non era stata prevista dall’esercito americano, che ne aveva previsti soltanto 6. Le conseguenze di questo errore di calcolo fu l’irradiazione di quasi 700 abitanti delle isole Marshall.

Test 219

Non avranno la stessa inventiva in termini di nomenclatura per questo tipo di operazioni, ma di certo non sono inferiori agli Stati uniti in termini di pericolosità dei loro ordigni. L’unione Sovietica innesco una bomba in grado di liberare circa 24 megatoni di energia. Per rendersi meglio conto della potenza di un’esplosione del genere è in grado di polverizzare qualsiasi cosa si trovi a 9 chilometri di distanza del suo centro, quindi circa due volte la città di Copenhagen.

Tsar Bomba

Un nome glorioso per l’esplosione artificiale più grande della storia. Sempre ad opera dell’Unione Sovietica, nel 1961, questa bomba fu per potenza 3000 volte quella di Hiroshima. Con i suoi circa 60 megatoni, e un’onda d’urto che disintegrò i vetri di finestre site a quasi 1000 chilometri di distanza. [source]