Cosa sono e come eliminare le credenze limitanti
Introduzione
Vivere in balia delle nostre credenze limitanti, vuole dire che, alla fine dei conti, è un po’ come se vivessimo con il “freno a mano” tirato. Il fatto di farci, letteralmente, limitare da queste convinzioni vuol dire porci dei limiti che in realtà non esistono, limiti che, oltretutto, molto spesso, non sono nemmeno oggettivi, ma sono solo soggettivi e ci vengono più o meno imposti dalla famiglia, dalla comunità, o dal contesto in cui siamo inseriti.
Anzi, spesso, queste credenze limitanti ci arrivano proprio dalla società e dal contesto in cui siamo viviamo come nel caso, ad esempio, della convinzione di alcuni popoli del medioevo che credevano di essere fatti di vetro e che, quindi, scontrandosi, si sarebbero rotti.
Come se ciò non bastasse, inoltre, questi pensieri che ci appesantiscono sono spesso inconsci e, pertanto, non ci rendiamo nemmeno conto di averli il che, se possibile, rende ancora più limitante il tutto.
Queste credenze limitanti prendono la forma dei pensieri che ci vengono in mente o delle parole che ci diciamo come, ad esempio, “non riuscirò mai a fare questo o quell’altro”, “sarò sempre l’ultimo degli sfigati” e così via.
Questi pensieri limitano le nostre potenzialità e il nostro raggio di azione sia sotto il profilo personale che sotto quello professionale; va da sé, infatti, che se abitualmente, nella vita di tutti i giorni, abbiamo il pensiero limitante di non essere capaci a gestirci, questo, ovviamente, avrà anche ripercussioni sulla nostra vita professionale.
attenzione che questo vale sia per persone che hanno un lavoro da dipendente ma vale, forse ancora di più, per persone che hanno deciso di intraprendere la libera professione: nel primo caso, in quanto dipendenti, non potremmo mai aspirare a mansioni diverse e, chissà, meglio remunerate; nel secondo caso, invece, non ci sentiremo mai abbastanza bravi da poter riuscire a realizzare e gestire i nostri progetti e i nostri sogni.
Da dove ci arrivano queste credenze limitanti
come dicevamo prima, questi pensieri e questi sentimenti sono, il più delle volte, inconsci, il che vuol dire che sono molto radicati dentro di noi. Essendo quindi così parte della nostra personalità, questi sono tratti quasi automatici, che quindi “prendono vita” spontaneamente senza che ce ne rendiamo conto. Questi pensieri automatici sono derivati da elementi molto importanti per noi che, però, fanno parte del nostro passato: sono ad esempio ricordi di eventi accaduti molto tempo fa e che hanno lasciato una traccia emotiva molto profonda e sono le parole di persone molto vicine a noi ma che, purtroppo, anche loro avevano i loro problemi e i loro limiti.
La chiave di tutto sta nel capire che, per quanto riteniamo i nostri ricordi accurati e per quanto riteniamo affidabili le persone che ci hanno dato alcuni input, queste origini, o per meglio dire il ricordo di queste origini non è affidabile perché è appunto un ricordo e, come tale, quindi, colorato dai nostri filtri e dalle nostre storie
il potere delle storie
non a caso, qui, abbiamo utilizzato la parola “storie”. molti, ormai, sono consapevoli della presa che lo storytelling ha su di noi. I nostri ricordi e le convinzioni ad essi associate costruiscono pensieri e monologhi interiori che hanno tutte le caratteristiche del racconto di una storia, una storia che noi ci raccontiamo e che ha, come finale, o come morale, proprio la credenza limitante che ci tormenta.
Spesso, per arrivare alle origini di queste storie è necessario l’intervento di qualcuno di esterno che ci indichi la strada migliore per arrivare alla soluzione dei nostri blocchi. Può essere un coach, un amico fidato, un familiare, uno psicoterapeuta o un consulente spirituale; poco importa, la cosa importante è che sia una persona di cui ci fidiamo e che ci possa veramente dare una mano a liberarci da queste credenze che ci tengono incatenati al suolo.
il potere della oggettività
come dicevamo poco sopra, uno dei problemi delle convinzioni limitanti è che queste si “travestono” da verità assolute, quando, invece, altro non sono che nostre reinterpretazioni e sono, quindi, estremamente soggettive.
il modo migliore, quindi, per andare oltre le nostre credenze limitanti è sottoporle alla prova della oggettività, facendo quindi attenzione a domandarci se la nostra credenza sia effettivamente e oggettivamente vera. Nel momento in cui, a mente fredda, ci rivolgeremo questa domanda, molto probabilmente, ci renderemo conto che così non è e che, come dicevamo prima, queste credenze altro non sono che un trucco della nostra mente.
L’importanza di liberarsi da queste credenze
E’ chiaro, quindi, che per realizzarci appieno sia nella sfera personale che in quella professionale, dobbiamo cercare, per quanto possibile, di abbattere tutti gli ostacoli che si frappongono fra noi e la realizzazione dei nostri obiettivi, come discusso anche, ad esempio, qui.
Realizzare i nostri sogni e le nostre aspirazioni è una cosa che richiede tempo, energie e dedizione, ma, soprattutto, richiede anche tanta attenzione da parte nostra per scovare delle trappole che, purtroppo inconsciamente, spesso, ci creiamo da soli.